Home Campionato Serie A Raspadori studia da Mertens col prof Spalletti

Raspadori studia da Mertens col prof Spalletti

64
0
calcio

Fondamentale in Serie A, decisivo con la maglia della nazionale, sorprendente in Champions League. Di chi stiamo parlando? Naturalmente di Giacomo Raspadori, il grande investimento del Napoli durante il mercato estivo, il ragazzo che, nella sua estrema semplicità, non smette di emozionare e sorprendere, ma soprattutto a far parlare di sé.

Il prof Spalletti spiega Mertens a Raspadori

Basta dare un’occhiata alle quote delle scommesse Serie A per capire quanto il Napoli, e Raspadori, abbiano cambiato molti equilibri.

A dire il vero, quando il giovane attaccante, in prestito al Napoli dal Sassuolo, ha iniziato la sua avventura in campionato e nazionale, in molti credevano che il paragone con i suoi predecessori, soprattutto Mertens e Insigne, sarebbe stato fin troppo pesante da reggere anche per un giocatore con tutti i presupposti del fuoriclasse come lui. Ad oggi, con i partenopei primi in classifica di Serie A, incisivi in Champions League e dopo le sue grandi prestazioni in una nazionale che ha voglia di far bene nuovamente, non si può far altro che ricredersi.

Classe 2000, originario di un comune della provincia di Bologna, Giacomo Raspadori conquista oggi il pubblico, i tifosi e, forse ancor più significativo, i suoi compagni di squadra e i mister con cui, con al Napoli e in nazionale, si interfaccia.

Un esempio per tutti, della stima e il rispetto che si sta costruendo intorno a questo giovane talento, sono i complimenti arrivati proprio da Dries Mertens dopo il big match Napoli-Liverpool: «Sapevo che facevi goal. Complimenti amico mio», queste le parole con cui il belga ha commentato la prima rete in azzurro di Raspadori sotto la Curva del Maradona intenta a urlare il suo nome.

Diciamocelo francamente: Mertens è e resterà un pezzo della storia del Napoli e il suo legame con la città campana è ancora sentito e solido. Ma è corretto considerare Raspadori il suo successore ed erede? Probabilmente no, e questo non solo perché ogni giocatore ha proprie peculiarità, ma anche perché nonostante la comune capacità di adattamento e malleabilità i due giocatori hanno ciascuno la propria identità ed è giusto che, studiando e prendendo spunto anche dai grandi campioni come il belga, Giacomo costruisca il proprio nome.

Interprete di un calcio che non esiste più, così lo ha definito Spalletti suo mister e mentore in questo importante percorso di crescita, in Nazionale ha cominciato da titolare 7 delle ultime 10 partite, firmando 4 gol e anche in Champions League ha saputo distinguersi in un contesto che andava ben oltre le sue conoscenze.

Il bolognese ha 22 anni e ha dimostrato di poter giocare in più ruoli: da esterno sinistra a centravanti. A differenza degli attaccanti tradizionali, Raspadori, ha però una dote rara e fondamentale: corre tanto da coprire distanze da centrocampista. Ma non sono solo le doti fisiche a farne una vera perla rara del calcio attuale: la stessa sfida di accettare un passaggio dal Sassuolo al Napoli indica la sua volontà di crescere e maturare in un contesto che va ben oltre quello del campionato, confrontandosi con campioni e tensione a livello internazionale.


Potrebbero interessare:


LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Il periodo di verifica reCAPTCHA è scaduto. Ricaricare la pagina.