De Rossi, Capitano della Roma, ha parlato dell’attuale situazione della sua squadra e di Nazionale. Vediamo cosa ha detto il centrocampista giallorosso.
In una lunga intervista a “Il Calciatore”, la rivista dell’Aic, De Rossi parla un pò di se, del suo presente e futuro calcistico.
De Rossi riapre le porte alla Nazionale
Partendo dall’Italia, come il suo amico Buffon, fa capire che, se il nuovo c.t. dovesse chiamarlo, l’addio dato dopo la partita con la Svezia potrebbe non essere definitivo:
Penso si sia chiuso il ciclo di alcuni di noi e del resto, quando si fallisce, bisogna pur sapere fare un passo indietro. Ora sceglieranno un nuovo allenatore, bisognerà vedere, ce ne sono di giocatori forti.
Io però la Nazionale l’ho sempre vista come una famiglia e non è che abbia messo un paletto, punto e basta.
Se capita, chissà, che l’allenatore si farà vivo con me, se ritiene che possa servire, che dica che c’è bisogno, allora… certo che gli anni sono quelli che sono, sempre 34.
De Rossi spera di vincere a Roma
Finora in bacheca con la ROMA ha due Coppe Italia e una Supercoppa, lo scudetto, sfiorato almeno due volte, non è mai arrivato.
A tal riguardo dice:
Potrei anche chiamarla utopia, so che sono più vicino a smettere ormai, ma il sogno che mi rimane è vincere qualcosa di grande con la Roma.
Noi siamo forti, ma so che ce ne sono di più forti di noi, ma non posso smettere di sognare, anche perché questo vorrebbe dire che finirei per allenarmi più piano, mangiare peggio, andare a dormire più tardi.
Mi piace la vita che faccio, e so già che soffrirò quando me ne staccherò. Al dopo ci penso, non voglio arrivare a svegliarmi una mattina e ritrovarmi a dire, che faccio adesso? Allora ci penso, senza togliere spazio e forze.
Non mi piace la cravatta, mi vedo meglio ancora con gli scarpini ai piedi.
Non esclude, una volta ritirato dal calcio giocato, di intraprendere la carriera d’allenatore.
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