Tempi duri per chi usa il Card Sharing anche per uso privato. La Cassazione che ha condannato a quattro mesi di reclusione e 2.000 euro di multa un palermitano di 52 anni che vedeva Sky nella sua abitazione senza avere la relativa smart card.
Cos’è il Card Sharing?
Il card sharing è la pratica con la quale si tende a condividere abbonamenti con più utenti in modo hardware o software.
Il principio di funzionamento è molto semplice: attraverso un decoder collegato ad una rete (Internet o Intranet) che fa da server e in cui è inclusa la smart card con l’abbonamento, è possibile fare in modo che altri decoder client, collegati al decoder server, riescano ad utilizzare la stessa smart card (e di conseguenza a “mettere in chiaro” gli stessi canali) pur essendo fisicamente distanti svariati metri se non migliaia di chilometri dalla smart card stessa.
Condanna della Cassazione
Per la Cassazione penale con la sentenza 46443/17, pubblicata in data odierna, dev’essere sanzionata penalmente ai sensi dell’articolo 171 octies della Legge sulla Protezione del Diritto d’Autore (L. 633/41), la condotta di chi installa in casa un decoder collegato alla Lan domestica e all’impianto satellitare così da rendere visibili i canali televisivi dell’emittente a pagamento in assenza della smart card originale.
Inoltre, il reato si concretizza con qualsiasi modalità venga elusa la protezione dei programmi criptati perché ciò che conta è l’intento fraudolento di chi vuole godere della visione senza pagarne i servizi.
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