Due semifinali e una finale, è quello che manca per decretare la squadra vincitrice della Coppa Italia 2020. Penserete, e che problema c’è, sono poche partite almeno la coppa italia. Ed invece non è proprio cosi visto che ci sono forti interessi in gioco e soldi, come spesso avviene nel mondo del calcio. Si perchè in ballo ci sono gli interessi di quattro grandi del nostro pallone: Juventus, Inter, Napoli e Milan, in rigoroso ordine di classifica.
Problema Coppa Italia, cosa succede
E nessuno vuole dare vantaggi agli avversari, specialmente adesso che in palio c’è un trofeo e lo scudetto (almeno per Inter e Juventus). L’orientamento è semplice: per definire l’ordine delle semifinali si applicherà il regolamento. O almeno questa è la linea che per ora prevale. E pazienza se ad Appiano Gentile i dirigenti dell’Inter e Conte non gradiranno.
Secondo quanto scrive la gazzetta dello sport nessuno dei club coinvolti ha preso posizione ufficialmente anche perché, senza il via libera del governo attraverso un dpcm o un decreto mini steriale, le semifinali di Coppa Italia non si potrebbero disputare sabato 13 e domenica 14.
Per autorizzare lo svolgimento delle manifestazioni sportive a livello agonistico, oltre all’ok già dato dal ministro Spadafora giovedì, serve un provvedimento dell’esecutivo. Lunedì non è arrivato: il giorno buono sarà oggi o sarà necessario aspettare ancora?
La Lega ha chiesto un ulteriore anticipo di 24 ore delle semifinali, che vorrebbe fossero giocate venerdì 12 e sabato 13, per concedere alle formazioni che raggiungeranno la finale del 17 a Roma di riposare un giorno in più.
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